Occupazione di suolo privato quando serve richiederla
Guida pratica per commercianti ed esercenti
Quando si parla di occupazione di suolo, il pensiero va subito al suolo pubblico: marciapiedi, piazze, strade e aree di proprietà del Comune.
Ma non sempre i tavolini, le pedane o gli arredi esterni vengono messi su suolo pubblico: a volte lo spazio è privato (ad esempio un cortile, una rampa, un porticato o un’area pertinenziale del palazzo).
Molti commercianti pensano che in questi casi non serva alcuna autorizzazione. In realtà la situazione è un po’ più articolata.
Vediamo insieme quando l’occupazione di suolo privato richiede un titolo formale e quando invece non serve.
Suolo privato ad uso privato
Se il suolo è privato e a uso esclusivo (ad esempio il cortile di proprietà del locale o un’area interna recintata), in linea generale non serve alcuna concessione comunale.
Il titolare del locale può utilizzare lo spazio come meglio crede, sempre nel rispetto:
- delle norme edilizie e urbanistiche,
- dei regolamenti condominiali (se si tratta di spazi comuni),
- delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza.
In questo caso non si paga il canone unico patrimoniale.
Suolo privato ad uso pubblico
Diverso è il caso in cui il suolo sia formalmente privato, ma aperto al pubblico passaggio.
Esempi:
- portici di proprietà privata ma aperti alla circolazione,
- aree di accesso a edifici,
- spazi che, pur essendo catastalmente privati, hanno una funzione pubblica di fatto.
In questi casi l’occupazione è assimilata a quella di suolo pubblico:
- serve una concessione comunale,
- va pagato il canone patrimoniale previsto dal regolamento,
- si applicano le stesse regole di decoro, sicurezza e dimensionamento valide per il suolo pubblico.
Quando chiedere l’autorizzazione
Un commerciante deve richiedere il titolo di occupazione anche per il suolo privato quando:
- lo spazio è aperto al passaggio della collettività (portici, aree di attraversamento, rampe, spiazzi antistanti negozi non recintati),
- l’area, pur essendo privata, è sottoposta a vincoli paesaggistici, storici o architettonici,
- l’occupazione può creare intralcio a viabilità, accessi o servizi pubblici (fermate bus, parcheggi, passaggi pedonali).
A chi rivolgersi
La domanda va presentata al Municipio competente con le stesse modalità dell’occupazione di suolo pubblico.
Generalmente serve allegare:
- planimetria o elaborato grafico dello spazio,
- descrizione degli arredi o strutture da installare,
- eventuali pareri della Sovrintendenza se si tratta di immobili vincolati.
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Sanzioni
Se si occupa suolo privato ad uso pubblico senza titolo, le conseguenze sono identiche a quelle del suolo pubblico:
- multa pari almeno al doppio del canone dovuto,
- possibile rimozione forzata di tavolini, pedane e strutture,
- sospensione dell’attività in caso di recidiva o occupazioni abusive gravi.
In sintesi
- Suolo privato a uso esclusivo → non serve autorizzazione comunale, ma vanno rispettate norme edilizie e condominiali.
- Suolo privato aperto al pubblico → serve la concessione, come se fosse suolo pubblico.
- In caso di dubbio, meglio chiedere chiarimenti al Municipio: evitare sanzioni è sempre più semplice che affrontarle dopo
Conclusioni
Se sei un commerciante e hai un’area privata da sfruttare al meglio per il tuo bar o ristorante allora puoi tranquillamente chiedere info riguardo l’ottenimento di una Occupazione di Suolo Privato.
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