Che cos'è il Radon
Stai pensando di avviare una tua attività ma è collocata presso un locale interrato?
Tra le varie analisi da effettuare c’è sicuramente una poco conosciuta ed è quello del RADON. Ma cosa sarebbe in realtà?
Il radon è un gas radioattivo (tempo di dimezzamento di 3,8 giorni) di origine naturale che si forma nel terreno per il decadimento radioattivo dell’uranio presente nelle rocce.
Negli ambienti chiusi, soprattutto in locali a contatto con il terreno, il radon può concentrarsi raggiungendo concentrazioni anche molto elevate in caso di ridotto ricambio d’aria. Il radon penetra nelle case attraverso crepe, fessure o punti aperti delle fondamenta. Le abitazioni nei seminterrati o al pianterreno sono particolarmente interessate dal fenomeno.
Chimicamente il radon è un gas nobile, incolore, inodore, insapore. Esso è solo moderatamente solubile nell’acqua. Il radon è presente in tracce nel sottosuolo quasi ovunque. Le rocce che hanno un maggiore contenuto d’uranio/radio (tufi, granito e porfido) possono emanare maggiori quantità di radon. Nel caso di rocce permeabili o fratturate il radon può essere trasportato da correnti d’aria o dall’acqua sorgiva o piovana infiltrata.
Il radon un pericolo per la salute
Il radon ed in particolare i suoi figli (prodotti di decadimento) sono importanti dal punto di vista della tutela della salute in quanto decadendo emettono particelle alfa e beta, che sono radiazioni ionizzanti. Soprattutto le particelle alfa sono caratterizzate da un'elevata energia ed efficacia biologica. Inalati, il radon e soprattutto i suoi figli che si depositano sul tessuto polmonare come elementi solidi, causano un irraggiamento delle cellule epiteliali, in particolare nella regione bronchiale e possono provocare il cancro polmonare.
A causa della sua ubiquità il radon è la fonte dominante dell'esposizione umana alle radiazioni ionizzanti.
Il radon rappresenta la seconda causa di tumore al polmone dopo al fumo di tabacco ed è responsabile del 3%-14% dei casi di tumore ai polmoni (WHO). Si calcola che ogni 100 Bq/m³ il rischio di tumore ai polmoni aumenti del 10%.
Allo scopo di limitare l’esposizione al radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, il Dlgs 101/2020 riporta un livello di riferimento, che non è appropriato che venga superato, di 300 Bq/m3 come media annuale. Esso prevede un livello di riferimento di 300Bq/m3 per le abitazioni ed i luoghi di lavoro e di 200 Bq/m3 per abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024.
Da dove nasce il problema del radon
La presenza del gas radon è collegata a determinate formazioni geologiche quali i graniti, il porfido, la fillade quarzifera, i tufi, ecc. che contengono maggiori concentrazioni di uranio o radio. In alcuni casi però questi minerali possono affiorare in spazi molto ristretti e causare solo localmente concentrazioni rilevanti.
Il valore di radon in una casa dipende in modo decisivo anche da altri fattori del sito quali la permeabilità del terreno, presenza di fessurazioni nelle rocce, il modo in cui è costruita la casa ecc. In genere si può dire che basse concentrazioni di radio in un terreno molto permeabile, possono causare un inquinamento da radon maggiore che elevate concentrazioni di radio in un terreno poco permeabile.
Un’informazione certa la si ottiene solamente facendo eseguire una misura del gas radon nella casa in oggetto.
Si possono individuare degli elementi comuni tipici di case con concentrazioni maggiori di radon, quali:
a) La zona
L’abitazione si trova in una zona con terreni ad elevata componente vulcanica come tufi, pozzolane etc.. Vedi “Mappa radon”.
b) Il luogo
L’abitazione si trova su un
• pendio (colata detritica, deposito detritico con terreni molto permeabili)
• faglia o un terreno molto fratturato.
• terreno molto eterogeneo p.es. letto di un fiume o materiale di riempimento.
c) Il tipo di casa e di costruzione:
Gli ambienti più colpiti si trovano al piano terra. In questo caso i fattori determinanti sono la tenuta (isolamento) della pavimentazione e quali vie il radon può utilizzare per diffondersi nel resto della casa. Particolare criticità è data dalla presenza di pavimentazione che non garantiscono un buon isolamento dal terreno.
Perché il radon penetra nelle case
Nel Lazio tipicamente il radon entra nelle case direttamente dal suolo attraverso fessure, crepe, cantine con pavimentazione naturale, tubazioni, ecc.
La principale causa dell’afflusso di radon negli ambienti chiusi è la differenza di pressione che si viene a creare tra l’interno e l’esterno degli edifici. Questa pressione è causata soprattutto da due fenomeni: l’effetto camino e l’effetto vento.
L’effetto camino è dovuto alla differenza di temperatura tra interno ed esterno della casa, in funzione della quale si forma una differenza di pressione e l’aria fredda contenente radon viene risucchiata dal terreno. Quanto più caldo è l'interno della casa e quanto più freddo è l'esterno, tanto più marcato sarà l’effetto.
Anche il funzionamento di una stufa o di sistemi d’aspirazione nei bagni, in cucine, ecc. producono un effetto di risucchio dell'aria e possono far aumentare le concentrazioni di radon all’interno degli edifici.
L’effetto vento è invece dovuto alla differenza di velocità dell’aria tra esterno ed interno della casa, che crea una leggera depressione all’interno delle case.
In sintesi, secondo le condizioni di pressione relativa presenti in una casa, la concentrazione di radon può subire sensibili variazioni giornaliere e stagionali. In genere i valori di radon più elevati si osservano nelle prime ore del mattino, quando la differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno è maggiore. Per lo stesso motivo d’inverno le concentrazioni sono mediamente maggiori di quelle estive.
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Valutazione del rischio radon nei luoghi di lavoro
Il Dlgs 101/2020 prevede che debba essere verificato il rischio Radon nei seguenti luoghi di lavoro:
• Attività lavorative svolte in ambienti sotterranei;
• Negli stabilimenti termali;
• Nei luoghi di lavoro seminterrati ed a piano terra se ubicati nelle aree prioritarie definite nell’art. 11 del dlgs 101/2020 oppure se svolti in specifici luoghi di lavoro individuati nel Piano nazionale Radon Pubblicato il 21/02/2024.
Le valutazioni del Radon sono sempre misure annuali preferibilmente effettuate mediante integrazione di due semestri consecutivi mediante dosimetria passiva con dosimetri a tracce utilizzando laboratori di prova in possesso della certificazione ISO 17025:2018.
Conclusioni
Nel caso di autorizzazioni di attività poste al piano interrato o semi-interrato, occorre avere una certificazione analitica sulle concentrazioni di gas RADON, che confrontate con i parametri sopra detti, garantiscano la salubrità dell’aria.
Tale analisi consiste nel posizionamento per 12 mesi di dosimetri per il rilevamento del gas RADON che trimestralmente saranno sostituiti con altri ed inviati ad un apposito laboratorio autorizzato affinché venga emesso un relativo certificato attestante le concentrazioni espresse in Bq/m3.
Per questo lo Studio Tecnico Bastianelli si avvale di professionisti seri pronti ad aiutarti a effettuare questo passo importante senza commettere errori.
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